lunedì 2 novembre 2009

Burro Fiandino, tasting panel

E' stato un momento di gioia partecipare a questo tasting panel, perchè incentrato su un alimento ultimamente trascurato dagli appassionati di gastronomia: il burro.
Eppure il burro come alimento è presente sulle nostre tavole da più di 4000 anni, e fino alla scorsa generazione in casa mia tutti sapevano fare il burro (i miei antenati erano contadini da generazioni).
Recenti ricerche scientifiche considerano il consumo equilibrato di burro come una delle cose più sane che possiamo fare, poco ma buono: è la miglior fonte di lipidi nobili per la nostra alimentazione insieme all'olio extravergine di oliva, è ricco di vitamina A, di sali minerali ed è uno dei pochi alimenti che contiene la vitamina D.
Il tasting panel consisteva nell'assaggio di tre diversi campioni di burro delle Fattorie Fiandino, di Villafalletto (CN) ricavato da latte di vacche di razza bruna.
Alla degustazione hanno partecipato: tutta la mia famiglia, figli compresi ed entusiasti della cosa, l'amica Bianca alias Tartetatin e l'amico Enio, sommelier Ais Torino...uno spettacolo vedere tutti intenti con grande serietà a degustare il burro e compilare la scheda di valutazione, senza null'altro come accompagnamento che acqua e pane.
Il campione di burro che ha riscontrato maggior successo è stato il numero 3, assai soffice e spumoso, con un profumo di panna zuccherina molto piacevole, un gusto dolce, con odori di nocciola e mandorla, very good.
Il campione numero 1 è stato ottimamente usato alla fine per condire una pasta con scorze di limone e burro, appunto...un'ottima ricetta della bravissima Tartetatin.
Durante la cena che è seguita alla degustazione abbiamo usato dei pani di cereali misti integrali su cui il burro stava da pascià, pane e burro rimane una delle cose più buone che ci siano.
L'amico Lelio Bottero sollecitato da una mia precisa richiesta mi ha consigliato di degustare il burro, dopo il tasting panel, con un Franciacorta Brut o un Lambrusco...e aveva ragione, ho accostato il burro ad un Brut di La Ferghettina ed è stato subito "paradise".
I Fratelli Fiandino producono anche ottimi formaggi, fra cui il Fromage Baladin, utilizzando vero caglio vegetale, il kinara, ricavato dai fiori della Cynara Cardunculus.
Spero presto in un tasting panel dei loro formaggi.

10 commenti:

Lelio ha detto...

Ecco, il Burro che riunisce famiglia ed amici mettendo allegria (mi sa che la Farghettina abbia contribuito) mi piace proprio tanto!

Come mi piace questo nuovo entusiasmo intorno al "demonizzato" burro. Bene! Grazie Vittorio.

Lelio

vittorio ha detto...

grazie a te Lelio.adesso proverò il burro con il lambrusco e ti farò sapere.

Giorgia ha detto...

che invidia :)

vittorio ha detto...

ciao Giorgia!

Sandra ha detto...

Quando c'è la qualità del prodotto :)))

Io mi adopererò in una delle prossime sere
Ciao a tutti!

vittorio ha detto...

sono curioso di vedere il tuo tasting panel e di leggere cosa pensi del burro in cucina :)

bianca ha detto...

Come "assaggiatrice" ero alla prima esperienza.:compito molto più difficile di quel che si pensi, interessante ,curioso eseprimento su come usiamo i nostri cinque sensi,tradurre in aggettive imprecettibili differenze..assolutamente sfidante..e complicato.
Come "adoratrice" del burro invece..mi confesso incallita consumatrice e non in "modica quantità"..fin dalla lontana infanzia..quindi era una buona occasione per ricadere in golose tentazioni.
Grazie a Vittorio perchè mi ha invitata,perchè mi ha aiutato a scoprire e percepire differenze impercettibili ma importanti.
bianca

vittorio ha detto...

grazie a te Bianca di essere intervenuta, ci siamo divertiti a cercare profumi, gusti e retrogusti :)

ci_polla ha detto...

Non potrei vivere senza burro crudo, che dev'essere buono e profumare di monti. Torno bambina la notte quando prima di andare a dormire lo spalmo sul mio pane e lo spolvero di zucchero semolato (roba da piemontesi?) E con le acciughe al verde? (roba da piemontesissimi?)

Laura ha detto...

Il burro, come tutte le cose più buone, se abusato fa male MA CI VUOLE.
Si deve imparare a farne l'uso giusto ed a goderne di più: meno si, ma almeno che sia buono