venerdì 29 giugno 2007

Pesca tabacchiera


Stamani ho visto in vetrina nel negozio di alimentari in piazza a Cavoretto delle pesche di strana fattura, mai viste prima, piccole e schiacciate nella forma; incuriosito ho chiesto all'amico Mario Capone che governa il reparto frutta e verdura di darmi lumi.
Mi ha spiegato che il loro nome è pesca tabacchiera, una varietà rara coltivata nella zona dell'Etna in Sicilia, ed è pure un presidio Slowfood.
Piacevole scoperta, anche per quello che riguarda il gusto, dolce, delicato, un gusto non più facile a trovarsi nella frutta che si compra oggi, troppo spesso acquosa e priva di sapore.
La pesca tabacchiera è a pasta bianca, profumata, se la trovate al mercato o in vacanza in Sicilia non perdete l'occasione di assaggiarla, è strepitosa!
Per approfondire la sua conoscenza date un'occhiata al presidio Slowfood e qui http://editore.slowfood.com/editore/riviste/slowfood/IT/04/slow4_14.pdf

martedì 26 giugno 2007

Specchi dell'invisibile


Specchi dell'invisibile (Mirrors of the unseen. Journeys in Iran) è il titolo di un libro, appena pubblicato da Neri Pozza nella bella collana Il Cammello Battriano. L'autore è Jason Elliot, grande e giovane scrittore inglese di viaggi fra i più bravi insieme a William Dalrymple, Colin Thubron, Tahir Shah.
Il libro è il resoconto di tre distinti viaggi in Iran, l'antica Persia, ed è altamente costruttivo nel dare un'immagine reale e equilibrata di un paese visto troppo spesso in modo distorto in Occidente.
Jason Elliot ha anche scritto uno stupendo libro sull'Afghanistan, intitolato "Una luce inattesa", pubblicato sempre dalla meritevole Neri Pozza, vincitore del Thomas Cook Travel Book Award.
Specchi dell'invisibile...

lunedì 25 giugno 2007

Vino tedesco



Michele, che vive qui in piazza a Cavoretto, condivide con me l'amore per il buon vino e per la buona birra ( Baladin), è un giovane manager e da uno dei suoi viaggi (Germania) mi ha portato una bottiglia da 1 litro di vino bianco. Quasi scusandosi, sa che mi spaccio come inteditore con il blog di Tirebouchon, per l'insolito formato e per il tappo a vite (sempre più usato nei paesi di lingua tedesca), mi dice che è un vino leggero, da pasto, niente di chè ma buono.
Io rimango perplesso di fronte al tappo a vite, più tardi vedrò sul web che è usato anche con successo nell'invecchiamento dei riesling o di vini pregiati, lo metto al fresco, sono titubante di fronte a questa bottiglia...
Una volta aperto si rileva un ottimo vino, assai piacevole a bersi (e la piacevolezza alla fine è il mio vero metro di giudizio), privo di quei solfiti fastidiosi che sono causa di mal di testa.
Ah che sorpresa questa umile, in apparenza, bottiglia di Grauer Burgunder ( Pinot Grigio) prodotta da Weingut Vogel in quel di Vogtsburg, Baden, Germania, a 25 km dalla bellissima città di Freiburg e a 10 km dal confine francese, clima mite e tante ma tante vigne.
Il Baden è la zona vinicola più grande della Germania: i vitigni che la fanno da padrone sono il muller-thurgau e il grauer burgunder, danno vini leggeri ma assai buoni.
A Vogtsburg ci sono 6 cooperative, 30 aziende vinicole, e 1000 vignaioli; ogni tre anni (il prossimo sarà nel 2008) si tiene l'International Grauburgunder Symposium, un evento dedicato ai pinot grigi di tutto il mondo.
Grazie Michele, e cin cin ai molti tedeschi che vivono a Cavoretto!





domenica 24 giugno 2007

Abbigliamento Proletario

Mattino assolato di domenica a Cavoretto: indossata da manager supertifoso del Toro ha fatto il suo ingresso una maglietta di Abbigliamento Proletario, nera con viso bianco stilizzato e punto rosso, originale.
Abbigliamento proletario è una linea di magliette e vestiti casual creata da Alberto Jimmy Fontana, terzo portiere del Toro. Il marchio incarna lo spirito Toro, irriverente e anticonvenzionale, e ha un suo showroom in via Barbaroux 33/c.
Più tardi un'altro tifoso del Toro si lamenta che queste magliette sono troppo care, troppo almeno per un tifoso proletario...
In ogni caso un'idea niente male!


sabato 23 giugno 2007

La Stampa take-away

La Stampa, il quotidiano che ha cambiato faccia (in molti sensi) negli ultimi tempi, ha inventato il quotidiano take-away: un sistema facile e veloce per acquistare il quotidiano quando si è in auto, meglio se è una "Fiat", in poche parole un carnet da 10 tichet + 1 in omaggio al prezzo di 10 euro da acquistare presso gli strilloni sulle strade di Torino e provincia.
Come rivenditore non strillone della Stampa mi chiedo quanto ci metteranno a inventarsi una cosa analoga anche per le edicole, e perchè non associare da subito le edicole in questo sistema di vendita vista la gran pubblicità che stanno facendo all'iniziativa...chissà...
Recentemente La Stampa che curava la distribuzione presso gli edicolanti con una propria società ha pensato bene di delegare all'esterno i rapporti con i suddetti, quello che prima funzionava molto bene ora stenta a trovare un equilibrio, non si sa più con chi parlare, chi è responsabile di chi e di che cosa. Il malcontento anche fra i miei colleghi cresce, ma alla Stampa preferiscono fare i party con i vip per la presentazione del nuovo Specchio, un inserto che troppi ma veramente troppi clienti non gradiscono più , piuttosto che mantenere buoni rapporti con chi ogni mattina i giornali che loro producono li vende!
Il mio timore è che a forza di delegare all'esterno prima o poi lassù alla Stampa si ritroveranno a non possedere più neanche la proprietà...